Nei certificati di battesimo dei figli è
indicato come "romano", cosa provata fra l'altro
dal fatto che, al momento
della compilazione dei registri parrocchiali, davanti al prete
pronunciava il suo
cognome con la R al posto della L,
cioè "Ormeda" (si veda il certificato del figlio Attilio 1880).
Una volta
compare "Olmeda oppure Ormeda"
(in Bianca
1887). In praticamente tutti gli altri casi, la "L"
e la "R" sono
sovrapposte, a seguito di correzione.
Era comunque alfabetizzato, come risulta dall'atto di nascita del
figlio
Attilio 1880, nel quale compare la sua firma.
Ebbe una bottega di fabbro (piú precisamente di facocchio,
fornitore di attrezzature per carrozze e
cocchi), nella
vecchia Via del Teatro di
Marcello, al civico 6 (già Via dei sugherari, forse
civico 32) in un anfratto ricavato
nel primo ordine di
archi del teatro, interrato per metà fino al
1926 e occupato da numerose officine, botteghe
e perfino
abitazioni, come si vede nelle
foto Parker, Alinari, McPherson,
ecc. L'odierna Via del Teatro di Marcello
ha tutt'altro tracciato rispetto
alla strada dell'epoca: la demolizioni degli anni '20-'30 hanno fatto
scomparire
Via
dei sugherari, le botteghe, la vicina Piazza montanara, Via della
catena di pescaria e tutto quel vivace tessuto
urbano, isolando il Teatro di Marcello e togliendolo per
sempre alla vita del Rione S. Angelo e della città.
L'esistenza di questa bottega è attestata nella
Guida Monaci – che cominciava allora le
pubblicazioni – per la prima
volta nel 1877 e poi, continuativamente, fino al 1913, anno della morte
di
nonno Pietro. L'esercizio era condotto
insieme con la moglie Angela
Pitocchi che, raccontano fonti di famiglia, era alla cassa
e raccontava di tornare a casa
a sera "co lo
zinale pieno de sòrdi" (con il grembiule pieno
di soldi).
Il primo figlio di Pietro e Angela
– Giuseppe
– nacque nel febbraio del 1877, per cui si può
ipotizzare che
i due si
sposarono intorno al maggio
1876, vista la
facile prolificità della coppia: undici figlio in
vent'anni.
Nonno Pietro morí nella casa dove aveva quasi
sempre abitato
con
la moglie Angela in Via della scarpetta
(oggi Via
Titta Scarpetta) 26,
in Trastevere, a Roma, alle ore 12 del 21 novembre 1913. Angela (nonna
Angelina)
restò in quella casa fino alla sua morte nel 1931 e
lí la conobbero i suoi
numerori nipoti, che a tutt'oggi (2007)
ne serbano il ricordo.
Nel suo atto
di morte, Pietro è indicato come nativo
di Roma, di 65 anni di età
al momento della morte:
era
quindi nato nel 1848. I suoi genitori erano Giuseppe e Cecilia
Campitelli.
Il suo
primogenito Giuseppe 1877
continuerà il mestiere di fabbro (è indicato
già come
fonditore nell'atto di morte
del padre), con notevoli risultati: fu sua la realizzazione della
statua
equestre di Vittorio Emanuele II sul Vittoriano a
Piazza Venezia in Roma.